In una lettera indirizzata all'amico Francesco Vettori del 1513, Niccolò Machiavelli raccontava come ogni giorno "incontrasse" i grandi scrittori latini nel silenzio del suo scrittoio. Da quell'incontro traeva un formidabile nutrimento per l'animo: "Entro nelle antique corti delli antiqui huomini, dove, da loro ricevuto amorevolmente, mi pasco di quel cibo che solum è mio e ch’io nacqui per lui". Si trattava proprio di un vero e proprio dialogo, come specificava Machiavelli stesso: "Io non mi vergogno parlare con loro e domandarli della ragione delle loro azioni; e quelli per loro humanità mi rispondono; e non sento per quattro hore di tempo alcuna noia, sdimentico ogni affanno, non temo la povertà, non mi sbigottisce la morte: tutto mi transferisco in loro".

Le parole dello scrittore fiorentino dovrebbero servire da monito per chi, oggi, è costretto a lunghe traduzioni per decifrare i testi degli antichi. Cosa è successo? Perché sembra così difficile ritornare a parlare con gli autori classici? 

Lo scopo di questo corso è di scoprire che è ancora possibile aprire un libro di Livio o di Seneca e leggerlo come faceva Machiavelli. Il corso si propone dunque di avviare a una comprensione immediata del latino, attraverso un uso vivo e attivo della lingua. 

La versione come gemma

La "versione" è in genere l'esercizio in cui bisogna applicare le regole della grammatica e consultare un vocabolario per giungere a una traduzione soddisfacente. O meglio questo è l'uso che se ne fa per lo più nelle scuole. Nel nostro corso useremo invece brani tratti da versionari come mezzi per accedere alla civiltà romana, alla sua storia, alla sua lingua. 

In effetti quei brevi testi d'autore sono come delle gemme, delle schegge di vita che ci arrivano dal passato: parole, valori, dibattiti offerti alla nostra curiosità e intelligenza. Ci accosteremo quindi alle "versioni" con il rispetto che si deve verso uomini illustri che ci stiano parlando del loro mondo.       

Metodo del corso

L'insegnante parlerà sempre in latino. Gli allievi e le allieve saranno stimolati a usare il latino tutte le volte che se la sentiranno, a rafforzare l'ascolto e ad ampliare l'uso attivo della lingua. Con pazienza e senza costrizioni.

Ogni lezione prenderà spunto da brani d'autore: con la guida dell'insegnante si leggeranno delle versioni, ricostruendo contesti e racconti. Gli autori più letti saranno Cesare, Sallustio, Livio, Cicerone, Tacito, Seneca.

Da un punto di vista linguistico si spiegheranno le parole che si ripetono, si richiamano o cambiano; si manipoleranno le frasi, si faranno riassunti, si inventeranno domande, si prenderanno a prestito parole note e ignote per ampliare il lessico, definire concetti, formare frasi nuove, costruire dialoghi.

Obiettivi del corso

Al termine del corso i partecipanti avranno appreso che è possibile leggere il latino senza interruzioni e senza lunghe traduzioni. Avranno inoltre acquisito quel metodo e quegli esercizi fondamentali, che potranno continuare ad applicare da soli, per far rivivere il latino come lingua viva.    

Requisiti e pubblico del corso

Il corso è rivolto a chiunque abbia una buona conoscenza della grammatica latina: insegnanti di liceo, cultori della lingua, studiosi indipendenti.